Droni agricoli: il mercato non è esploso come previsto
L'agricoltura è stata propagandata come una delle prime industrie in cui poter sfruttare il rapido sviluppo di piccoli veicoli aerei senza equipaggio (sUAV). Ma le ipotesi iniziali non hanno avuto reale riscontro dal mercato.
Quando sono comparsi sul mercato i primi sUAV (small unmanned aerial vehicles), le applicazioni d’uso per l’agricoltura di una piattaforma di analisi aerea erano del tutto evidenti ai fornitori di soluzioni di droni, agli agricoltori e agli agronomi.
Di conseguenza, un numero elevato di fornitori di soluzioni di droni è entrato nel mercato negli ultimi 5-7 anni, specializzandosi in soluzioni agricole o introducendo i droni agricoli in un portafoglio più ampio di soluzioni, in previsione di una crescita esplosiva.
Tuttavia, secondo uno studio della società di analisi ABI Research, la crescita del mercato dei droni agricoli prevista negli anni scorsi è stata fortemente sovrastimata.
Lo studio di ABI Research sui droni agricoli
Le entrate previste da ABI Research per i servizi agricoli tramite drone sono di 3,2 miliardi di dollari USA entro il 2025.
“ABI Research fornisce, per molte ragioni, stime relativamente prudenti sulla valutazione complessiva del mercato dei droni per agricoltura“, ha dichiarato Rian Whitton, principal analyst di ABI Research.
“L’eccesso di entusiasmo e l’esagerazione nelle prime fasi di sviluppo di questo settore dovrebbero essere attenuati dal fatto che i droni non sono l’unica fonte di immagini aeree. I satelliti e gli aerei con equipaggio hanno fornito servizi simili per anni e hanno alcuni vantaggi ben identificabili. Ciò sottolinea il punto più importante del fatto che la discussione non si concentra sull’hardware dei droni, ma sulle intuizioni realizzabili a seguito della raccolta dei dati”, ha spiegato Whitton.
ABI Research ha affermato di poter prevedere che il futuro a breve termine avrà un considerevole cambiamento nell’ecosistema agricoltura-drone.
Il gran numero attuale di venditori di droni sarà probabilmente ridotto ad un mercato più consolidato, in quanto i colossi aerospaziali come Airbus e Boeing si impegneranno ulteriormente nella fornitura di soluzioni sUAV commerciali.
Whitton ha proseguito: “Come sostenuto, la risorsa chiave in questo mercato non è il drone agricolo, ma i dati ottenuti dalle immagini aeree e la capacità di ottenere informazioni predittive da tali dati. I droni sono soltanto una delle tante soluzioni in grado di fornire immagini aeree. Per quanto si può prevedere oggi, ci si può aspettare che i droni diventino più popolari, ma i velivoli con equipaggio e i satelliti avranno ancora un ruolo fondamentale nel mercato dell’imaging aereo.”
Con l’imaging e l’analisi aerea, non è necessario solo l’hardware, il sistema operativo e il software per condurre la missione, ma è necessario anche saper ricavare informazioni aggiuntive ed approfondimenti, ha affermato l’analista di ABI Research.
Nella maggior parte dei casi, le aziende agricole si metteranno alla ricerca di fornitori che possano disporre di servizi all-inclusive per imaging aereo, analisi (predittiva e prescrittiva) e azione (irrorazione o piantagione).
Questo non dovrebbe essere definito come drones-as-a-service (DaaS), dato che molte aziende che già forniscono questo servizio utilizzano immagini di satelliti o aerei con equipaggio.
Piuttosto sarebbe più corretto chiamarlo aerial-imaging-as-a-service (AIaaS) tra cui spiccano le funzioni di acquisizione dati, previsione, prescrizione e potenziale azione.
In un breve lasso di tempo, l’ecosistema sUAV-agricultura si è evoluto passando da un numero selezionato di hobbisti e produttori di droni ad un’industria multi-miliardaria che ora vede entrare in campo i grandi colossi del mondo aerospaziale.